Stamani mi sono svegliato raggiante e pieno di gioia. Non c’era un motivo preciso ma ero così felice che ho deciso che avrei condiviso la mia energia con tutti quelli aperti a riceverla. Così ho accompagnato Luca al nido canticchiando, fischiettando e salutando con un sorriso le persone che incrociavo.
Più tardi, mentre andavo a prendere un caffè, un uomo di mezza età attira la mia attenzione: aveva un naso enorme e ricurvo, la bocca deformata e i denti distrutti. In una frazione di secondo la mia mente inquadra la situazione: “probabilmente ha avuto un incidente o una malattia… povero! Sicuramente avrà bisogno di un sorriso e di un po’ della mia felicità”! Cosi proseguo a passo spedito guardandolo negli occhi, ma lui è così impegnato nella discussione con un amico che neanche mi nota. “Peccato” – penso un po’ deluso. Ma se la mia energia non è riuscita a fluire ci dev’essere un motivo, anche se io ancora non lo so.
Quindi continuo verso il bar e mi dimentico completamente di ciò che era appena successo.
Al ritorno però, mentre guardavo il cielo e mi godevo l’aria tiepida del mattino, ho la netta sensazione di essere osservato: abbasso gli occhi e vedo che entrambi gli uomini erano ancora lì e mi fissavano come se stessero aspettando qualcosa da me. Un po’ sorpreso ma compiaciuto, sorrido, auguro buongiorno e ricevo in cambio lo stesso calore e la stessa energia.
Subito dopo però mi chiedo: cosa è cambiato nel giro di pochi minuti? Perché prima mi hanno ignorato e ora sembrava aspettassero proprio me? Perché l’universo non ha favorito lo scambio in un primo momento?
Solo più tardi, mentre raccontavo la curiosa esperienza a Daga, mi è arrivata l’illuminazione: la prima volta non stavo inviando la mia energia dal cuore ma dalla mente. In base a un ragionamento calcolato in millisecondi, ho dato per scontato che quell’uomo provato dalla vita fosse infelice e avesse bisogno della mia energia positiva. Ma chi sono io per giudicare? Che cavolo ne so di una persona che neanche conosco?
So di persone che hanno vissuto in strada per anni, hanno imparato la lezione che la vita voleva insegnargli e hanno cominciato a condividerla col mondo, aprendosi a un’abbondanza smisurata. Ne vedo altre nate senza braccia, senza gambe o che hanno perso l’uso di entrambe. Ma che non si sono fatte abbattere e sono diventate fonte di ispirazione, forza e felicità in tutto il mondo. Conosco decine di persone (e credimi non sto esagerando) che hanno subito violenze sessuali da piccole e che hanno rinchiuso dolore, rabbia e vergogna negli angoli più bui e lontani di sé, per non doverle mai più sperimentare. Ma che dopo anni di sofferenza, caos, storie interrotte e totale assenza di amore, hanno deciso di scoperchiare il vaso di pandora, di affrontare i loro mostri e trasformare la loro vita in magia, aprendosi a tutta l’abbondanza che l’universo aveva in dono per loro.
Ma se le avessi incontrate nei loro momenti più bui, non le avresti “giudicate” anche tu?
Ogni volta che lo facciamo, in realtà, ci stiamo dimenticando dell’onnipotenza di Dio:
“si, è vero, so che tu sei grande e che puoi tutto ma stavolta – te lo devo dire – hai proprio sbagliato”!
Divertente, non credi?
Ecco perché è importante imparare a non giudicare e distinguere ciò che emaniamo dal cuore puro da ciò che è frutto della nostra mente. Anche le situazioni più dure sono “perfette” così come sono, anche le più difficili da accettare per la mente sono esattamente ciò che quell’anima ha bisogno per guarire e rinascere. Quando avrà toccato il fondo, appena un attimo prima di annegare definitivamente, magari deciderà che ne avrà avuto abbastanza e si aprirà al messaggio che quella situazione ricorrente cerca disperatamente di comunicargli da tempo.
È questo che vince la pigrizia, è questo che rende la mente così disperata da superare la paura del cambiamento. Ed è proprio questo che, nella maggior parte dei casi, ci permette di dare ascolto – forse per la prima volta – alla nostra anima, che apre la mente e il cuore all’abbondanza in tutte le sue forme.
Ovviamente non dobbiamo per forza vivere situazioni così estreme. Oggi abbiamo tutti gli strumenti per trasformare la nostra vita in magia. Un buon inizio potrebbe essere chiedersi:
sto vivendo la vita che sognavo da piccolo? Riesco a trovare del tempo per me? Sono intrappolato in un lavoro che non amo o godo dell’abbondanza finanziaria che mi permette di fare ciò che mi fa battere il cuore?
Se non lo stai facendo, beh, forse è arrivato il momento di provare qualcosa di nuovo.
Con Amore,
Diego
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