Per tanto tempo ho pensato di volare, ma invece stavo per cadere giù. Non è stato facile rendersi conto di cosa stessi facendo esattamente perché le sensazioni in entrambi i casi sono molto simili. Magari in questo momento ti viene in mente di chiedermi:
“Cosa facevi esattamente e da cosa ti sei resa conto che non era un volo ma che stavi per cadere giù?”
Uhm.. da dove comincio?
- per prima cosa, cercavo di dimostrare agli altri (ma in realtà a me stessa) che valgo e che ce la faccio! Ed ero anche molto brava a soddisfare il mio orgoglio. Vincevo le battaglie e mi sentivo forte… per poco però… perché dentro sentivo che c’era qualcosa di esattamente opposto a ciò che volevo davvero. Quindi si, mi sembrava di volare, sopratutto nei momenti di “gloria”, ma a lungo andare, ho scoperto che erano solo attimi in cui il vento mi portava su come una foglia che aveva un unico destino: cadere nuovamente giù…
- il secondo campanello d’allarme era la corsa… correvo, correvo e correvo… come Forrest Gump. A quei tempi non sapevo perché lo facevo, ma oggi l’ho scoperto… Mi comportavo così per scappare dai miei pensieri, da quella costante sensazione di solitudine nonostante i tantissimi amici intorno… fuggivo via dalla verità e da me perché io stessa per me ero una sconosciuta, anche se affermavo di amarmi e di conoscermi bene. Scappavo anche per non rimanere indietro, per essere sempre aggiornata, sempre la prima, sempre la migliore di tutti…
Quando cadi fino in fondo, muori… e ci sono tante persone che non riescono ad accettare la morte, combattono ancora, guardando e piangendo il proprio cadavere… ce ne sono altre, però, che per fortuna riescono a trovare in tutta la tragedia il luogo e l’occasione perfetta per rinascere e ritrovare la propria forza.
Un consiglio? Fai attenzione a non interpretare erroneamente il volo…
Con Amore,
Daga
Unisciti al nostro gruppo Facebook, per restare in contatto con noi e avere sempre contenuti di valore